NUOVA IMPRESA-Dott. Massimiliano Gentile

NUOVA IMPRESA

Siamo nel terzo millennio. Niente è più come prima. Domani niente sarà più come oggi.

Cosa sta cambiando?

Per prima cosa non esistono più frontiere, almeno per lo scambio delle informazioni e l'interazione comunicativa. In secondo luogo le classi sociali suddivise in base alla ricchezza e il valore del lavoro, in realtà, stanno scomparendo, sostituite da classi in funzione della quantità di "saperi" posseduta da ciascuno e cioè:

1) una ristretta classe i cui appartenenti possiedono molto sapere e non pos-siedono limiti spaziali e linguistici per comunicare tra di loro e per riunirsi;

2) una classe media discretamente vasta che possiede un sapere medio, con limitazioni più linguistiche che spaziali, ma detentrice della competenza professionale operativa;

3) il resto della popolazione mondiale con poco sapere e poca competenza, limitata alla sopravvivenza a mezzo il surplus del nuovo valore creato dalla classe media.

Da dire subito che l'hardware, supporto del digitale, viene sempre più miniaturizzato. In pratica, su un chip di qualche millimetro, vengono concentrati migliaia di quelli che equivalgono ai vecchi circuiti elettrici, aumentando in modo esponenziale la memoria e la potenza di calcolo di qualsiasi macchina (computer, automobile, macchine utensili, linee di produzione, …).

In cotale ambiente, l'attuale forma contenente e sostanza contenuta si separeranno definitivamente, per cui la rappresentazione sostanziale, struttura e valore di una azienda, non sarà affidata alla formalità dei numeri del bilancio, in quanto il valore è già oggi sostanza economica "implicita", e la moneta, sempre più immateriale, solo strumento passivo per misurarlo e renderlo esplicito. In altri termini, ciascun numero dell'attivo del bilancio si è gia trasformato in codice, al quale attribuire di volta in volta un valore misurato in moneta, a seconda dello scopo o obiettivo da realizzare.

Dunque, ci avviamo velocemente verso una nuova economia, la cui fonte principale del Valore Aggiunto è il Capitale intellettuale. In tale contesto, il successo dell'impresa dipende, non tanto dagli esperti della contabilità, ormai delegata all'intelligenza artificiale, ma da nuove competenze e da nuovi modelli organizzativi, con cui interconnettere l'economia dei beni materiali (tecnologie di prodotto, processi produttivi, sistemi di distribuzioni, …) con l'economia che poggia sulla conoscenza e l'informazione (creatività, tecnologia digitale, …), cioè il risultato dell'intelligenza degli uomini, anziché dell'uso delle loro mani, vale a dire: informazione, comunicazione, conoscenza.

L'esempio più banale del cambiamento e delle sue conseguenza può essere il magazzino. Nella vecchia economia il magazzino, fattore tangibile di produzione e "posta" molto concreta del patrimonio attivo dell'impresa, era un indice di ricchezza, di competenza e, il più delle volte, di abilità negoziale. Si diceva che il primo utile veniva realizzato negli acquisti. Tuttora, nei bilanci, le rima-nenze vengono considerate "attività correnti".

Ma, in effetti, il magazzino, se realisticamente considerato, è fonte di costi e di perdite di gestione, difficilmente contabilizzabili, oltre al congelamento di enormi stock di liquidità, rispetto ai bisogni aziendali, con le conseguenti rischiose limitazioni finanziarie. Inoltre, rimane sempre un valore difficilmente realizzabile per l'intero contabilizzato.

Allora? In realtà, il materiale "magazzino attuale" va scomparendo nelle aziende, sostituito da informazione, comunicazione e conoscenza. Con l'informazione si vengono a conoscere i modi per gestirlo, i sistemi elettronici di movimentazione materiale e virtuale, il collegamento interattivo tra articolo e sua posizione fisica nell'azienda o fuori; con la comunicazione si ottengono tutte le informazioni sui materiali esistenti nel mondo intero e i loro prezzi, il collegamento in tempo reale con i fornitori, con i clienti e i trasportatori, lo stato di avanzamento di tutti i programmi coinvolti; con la conoscenza è possibile migliorare i metodi di gestione, coinvolgendo, se possibile, anche i fornitori.

Come è possibile capire, in realtà tutti i determinanti aziendali e rispettive procedure diventano sempre di più intensamente intrise di saperi e di interazioni, non tanto materiali quanto comunicativi e virtuali, con riduzione notevoli degli sprechi, dei tempi operativi e dei percorsi.

Questo è il motivo per il quale il Capitale intellettuale, prerogativa delle professioni intellettuali sia diventato il supporto necessario allo sviluppo delle aziende nell'attuale contesto competitivo. Ed è in questa direzione che lo Studio GENTILE & Associati già da un decennio ha iniziato a percorre tale via, come è possibile dedurre dalla sintesi sopra riportata.